Beh...ogni promessa è debito. Dopo aver letto "9 ragioni per amare il greco" della prof.ssa Andrea Marcolongo, mi sono impegnata a cercarne altrettante per incuriosire (volo un po' più basso...) i miei alunni...ci provo!
9 ragioni per amare il francese
1) La prima ragione per amare il francese è legata ad una delle espressioni di questa lingua (in realtà comune anche all'inglese) che più adoro: è quella per tradurre "imparare a memoria":"apprendre par cœur". Non è la testa che conta, non il cervello, ma il cuore: solo col cuore potrò apprezzare l'originalità dei vocaboli, le strane regole della sintassi, l'eleganza delle strutture grammaticali. Allora andare "col cuore" "al cuore" di una lingua sarà come cominciare un'appassionante avventura alla scoperta di un mondo nuovo e di quelle diversità che ci fanno più ricchi, originali e veri.
2) La seconda ragione è legata a tre parole che ho sempre sentito fondamentali per la mia cultura, la mia crescita da cittadina del mondo, per la mia vita e le mie scelte personali: liberté, égalité, fraternité. Fatico a riconoscerle nella Francia odierna, ma sono e restano alla base della mia idea di “mondo” e di umanità. Ripercorrerne le radici storiche ed ideologiche credo possa aiutare tutti i ragazzi d’oggi a diventare uomini e donne migliori, liberi, uguali e fratelli.
3) La terza ragione è legata alla mia incorreggibile golosità e al mio gusto per il cibo: imparare una lingua significa scoprire e conoscere profumi e sapori nuovi e svelare segreti “linguistici” e tante false credenze infondate: saprai finalmente che una “brioche” non è un “croissant”, assaggerai dei fantastici “pain au chocolat” e ti accorgerai che non ti stanno offrendo un panino con un pezzo di cioccolata; imparerai i segreti di una “crêpe” e scoprirai che non esistono solo quelle alla Nutella, non storcerai più il naso quando leggerai “zuppa di cipolle” sul menu, perché dopo la prima volta non potrai più farne a meno e quando, in coda al bancone dei formaggi del supermercato, dovrai fare acquisti, saprai chiedere un buon “Brie”, senza pronunciare la “e” finale, ah, ah!
4) La quarta ragione è legata ad uno dei miei film preferiti: “Le fabuleux destin d’Amélie Poulain”. Dopo averlo visto, guarderai al mondo con occhi diversi, più incantati e sognatori, certo, ma forse, anche per questo, più veri. E non vedrai l’ora di partire per Parigi, di prendere la metropolitana fino ad Abbesses, di salire la lunga scalinata che ti conduce all’esterno, nei vicoli di una capitale tutta da scoprire, lontano dagli immensi spazi del centro, dai viali di Haussmann, alla ricerca di emozioni e sentimenti che hanno sempre qualcosa di nuovo e speciale. E se ancora questo desiderio irrefrenabile non ti avrà portato in stazione o in aeroporto, guarda questo video e prepara la valigia: https://www.youtube.com/watch?v=1_QO8LoGNpc
5) Il quinto motivo è legato alle curiosità culturali, ai confronti con una realtà territorialmente tanto vicina da sembrare già nota. Quando, in occasione del Natale, preparo per i miei alunni di prima media il “Calendrier de l’Avent”, è una meraviglia vedere la loro curiosità di fronte alle tante tradizioni che insieme ci troviamo ad “esplorare”. Quella che riscuote maggior successo è quella della “Galette des Rois”, legata al giorno dell’Epifania. Abituati a festeggiare la Befana, riscoprono il fascino della tradizione dei Re Magi e l’entusiasmo diventa incontrollabile quando, dopo la distribuzione della fetta di “galette” (purtroppo solo in cartone…) viene eletto il Re o la Regina della classe. E io che, in famiglia, ho occasione di rivivere ogni anno questo momento dell’incoronazione, ritorno sempre un po’ bambina e incrocio le dita perché mi capiti la “fève”!
6) Il sesto motivo è legato alla moda e all’abbigliamento: sarà curioso scoprire che quel completo che la mamma chiama “Chanel”, prende il nome da una delle più grandi stiliste francesi di sempre, che il “foulard” si pronuncia senza “d” e che la “pochette” arriva da “poche”, che significa “tasca”: forse è per questo che queste borsette sono così piccine! Allora quando porterai un bel “collier” sul tuo “décolleté”, uno “chemisier” di “chiffon” e” paillettes” con inserti in “lamé”, una gonna “longuette”, a “pied de poule”, con “pinces” e “volants” o un “gilet” di “lapin”, ti sentirai di certo chic e “à la page”… che “charme” ragazzi!
7) Il settimo motivo è legato allo shopping: scopriremo che compriamo regolarmente articoli francesi tutte le volte che entriamo al Carrefour, all’Auchan, a Decathlon, a Leroy Merlin, che acquistiamo profumi e creme Oréal, Lancôme, Vichy, Marionnaud, trucchi da Séphora, abbigliamento da Petit Bateau, Camaïeu, Grain de Blé, Okaïdi, Lacoste, Kiabi, etc, e che portiamo gioielli di Histoire d’Or o Bijou Brigitte… Insomma ci circondiamo di Francia, in ogni momento della nostra giornata, senza nemmeno accorgercene 😉
8) L’ottava ragione è legata al fascino dello sport: da amante della danza classica, sono cresciuta apprezzando la grazia e l’eleganza di un “plié”, di un “port de bras”, di uno “chassé” e di un “pas de bourrée” e uno degli eventi sportivi che maggiormente mi emoziona è la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici con quel saluto in francese che apre le competizioni e che rimette al centro gli ideali di pace e di fratellanza di Pierre de Coubertin!
9) Beh…la nona e ultima ragione quale potrebbe essere? Quella che potremo costruire insieme, con le attività che svolgeremo in classe e con le occasioni che avremo di imparare la lingua…Dopo aver viaggiato alla scoperta di nuovi luoghi, chiacchierato con i nostri amici ormai storici di Tolosa, imparato a memoria filastrocche e cantato a squarciagola, ti assicuro che non potrai non amarla…modestia da prof! Ah, ah!
P.S. In realtà ci sarebbe una decima ragione, ma forse oso un po' troppo. Credo non sia un caso che in francese 'il mare' sia femminile (la mer) e si pronunci come 'madre' (mère)... e io sono di certo una figlia innamorata del suo profumo, dei suoi colori, dello scintillio delle sue onde e del suo fresco e accogliente abbraccio!