Le futur, ça sert à ça:
à construire le présent avec des vrais projets de vivants.
(Muriel Barbery)
All’inizio dello scorso anno scolastico, rispondendo all’invito del direttore del quotidiano “La Stampa”, ho provato a mettere nero su bianco i miei propositi per il nuovo anno. Ora che “il tempo è scaduto”, mi piace riprendere queste parole per tirare le somme, verificarsi un po’. Come sempre, il bilancio è abbastanza impietoso e un sincero “sguardo su di sé” non può che mettere in luce le fatiche, l’impazienza e l’inutile nervosismo di tanti momenti vissuti a scuola.
Ma certo, di quest’ultimo anno vissuto insieme, rimarranno nella mia memoria i volti e gli sguardi di ognuno di voi, quell’unicità di ciascuno che, nel corso dei tre anni passati dietro la cattedra ho potuto cogliere, con lo sguardo limitato dell’insegnante, certo, ma con il cuore pronto a riconoscere “quell’animaletto fintamente indolente e terribilmente elegante” che c’è in ciascuno di voi.
Tra qualche giorno vi ritroverò tremanti, alle prese con il vostro primo esame scolastico; correggerò con la stessa vostra ansia i vostri compiti scritti, vi accoglierò il giorno dell’orale, sorridendo nel vedervi tanto cresciuti e ormai pronti a spiccare il volo verso orizzonti più lontani e sfide sempre più entusiasmanti.
Vi auguro di cuore di saper cogliere con coraggio ogni occasione vi si presenterà, di viverla in pienezza e di costruire con responsabilità un futuro ricco di gioia e soddisfazioni, perché “il futuro, a questo serve: a costruire il presente con progetti di vita vera”.
Buona vita!
profmichelle