All’inizio del nuovo anno scolastico, sono solita mettere nero su bianco qualche buon proposito da prof.
Quest’anno, mi sono lasciata ispirare da queste tre immagini e a settembre scrivevo queste parole…
Ho scelto la prima immagine, perché in questi anni ho imparato a legare lo spazio alle grandi sfide dell’uomo e all’importanza di lasciarsi interrogare dal mistero. Gli occhi meravigliati e sognanti di questa bambina, rivolti verso il cielo, sono l’immagine più viva e concreta di quello che vorrei leggere negli sguardi dei miei alunni: la curiosità per il mondo, per il fascino dell’universo, per la bellezza del sapere e della conoscenza. Vorrei che si sentissero ogni giorno coinvolti in sfide entusiasmanti, aiutati a sollevare lo sguardo verso orizzonti lontani, dove i loro sogni più veri prendono dimora e aspettano di essere riconosciuti e realizzati. Molto dipenderà dalle opportunità che sapremo offrire loro, dalle possibilità che regaleremo di arricchirsi nella diversità, dalla nostra testimonianza appassionata e vera.
La seconda immagine interpreta quel desiderio di accompagnare, di condurre con mano sicura, di indicare la strada. E’ di certo l’immagine che i miei alunni scarterebbero: chi mai vorrebbe camminare mano nella mano con una prof?? Allora il proposito è quello di accettare semplicemente di “esserci”, di “stare accanto”, di non avere la presunzione di dover essere, ad ogni costo, importanti o indispensabili. E poiché in questa immagine mi pare di leggere la forza del silenzio, mi impegnerò a sprecare meno parole, a fare meno prediche (e qui la missione si fa veramente impossibile…), ma a farmi vicina in ogni fatica, a raccogliere i mugugni, le lamentele, a condividere i pesi, perché siano più lievi per ognuno, e a cercare con coraggio le strade della conciliazione.
La terza immagine è quella che più mi mette in crisi: mi interrogo costantemente sulla qualità del mio sguardo sui miei alunni, forse perché nella mia esperienza di vita tanti sguardi mi hanno guidata, cambiata, fatta uscire allo scoperto. Allora ci proverò ad “andare oltre”, a cercare di cogliere dietro uno sguardo assente, indolente, disinteressato, una ricchezza tutta nascosta e da scoprire. E aggiungerei che cercherò di ricordarmi che il mio sguardo su di loro sarà sempre limitato, non saprà mai cogliere le sfumature del loro carattere, della loro sensibilità, del loro mondo interiore. Lo vedrò distratto, lo coglierò impreparato, ma non potrò mai sapere quante volte ha consolato un amico, se ieri ha giocato e riso con la sua sorellina, se ha abbracciato la mamma stanca per il lavoro, se ha sudato per dare il meglio in partita, se ha pianto per un brutto voto nella verifica. E il mio “numero”, su quel registro online, non potrà mai raccogliere tutto ciò!
Da domani, questi propositi si faranno “vivi”, “reali” e la triplice sfida comincerà!
Beh…a questo punto, la sfida si è ormai conclusa ed è ora di riprendere queste parole per verificarsi un po’. Il bilancio è abbastanza impietoso e un sincero “sguardo su di sé” non può che mettere in luce le fatiche, l’impazienza e l’inutile nervosismo di tanti momenti vissuti a scuola.
Ma certo, di quest’ultimo anno vissuto insieme, rimarranno nella mia memoria i volti e gli sguardi di ognuno di voi, quell’unicità di ciascuno che, nel corso dei tre anni passati dietro la cattedra ho potuto cogliere, con lo sguardo limitato dell’insegnante, certo, ma con il cuore pronto a riconoscere “quell’animaletto fintamente indolente e terribilmente elegante” che c’è in ciascuno di voi, per usare le parole di un romanzo francese che adoro…
Tra qualche giorno vi ritroverò tremanti, alle prese con il vostro primo esame scolastico; correggerò con la stessa vostra ansia i vostri compiti scritti, vi accoglierò il giorno dell’orale, sorridendo nel vedervi tanto cresciuti e ormai pronti a spiccare il volo verso orizzonti più lontani e sfide sempre più entusiasmanti.
Vi auguro di cuore di saper cogliere con coraggio ogni occasione vi si presenterà, di viverla in pienezza e di costruire con responsabilità un futuro ricco di gioia e soddisfazioni, perché “il futuro, a questo serve: a costruire il presente con progetti di vita vera”.
Buona vita! profmichelle